Perché BIO – una scelta naturale

Il rispetto dei cicli della natura, il non sfruttamento del suolo e delle acque, la tutela della salute dell’uomo e più in generale l’attenzione a tutto l’ecosistema che ci ospita, sono i principi fondanti dello spirito evaristiano, promulgati da Padre Evaristo e Madre Beniamina, veri e proprio precursori nella divulgazione della scelta biologica.

La coltivazione vigneto biologico avviene in tre fasi: 

  • Gestione del suolo e controllo delle infestanti
  • Fertilizzazione e nutrizione delle piante
  • Lotta agli agenti patogeni 

Nella viticoltura biologica, in un clima arido come quello dell’area Mediterranea che ci ospita, i problemi legati alle infestanti non vengono risolti utilizzando erbicidi chimici ma attraverso di pratiche agronomiche, quindi occorre: evitare la competizione per l’acqua e i nutrienti, migliorare la soppressione della flora indesiderata, attivare lavorazioni meccaniche in interfila.

L’ambiente non è una moda, né una tendenza ma una filosofia. È l’amore e il rispetto per la terra, la terra generosa che ci dona tutto.

Aspetti tecnici:

La nostra viticoltura biologica

La viticoltura biologica si basa sull’uso di processi naturali, dove è possibile, per la produzione di nutrienti, il riciclo, la gestione dei parassiti, delle malattie e delle malerbe.

Tre sono le fasi fondamentali nella conduzione del vigneto:

  • Gestione del suolo e controllo delle infestanti
  • Fertilizzazione e nutrizione delle piante
  • Lotta agli agenti patogeni

Come nutriamo i terreni?

Un prato permanente o temporaneo deve apportare benefici:

  • Miglioramento della struttura del suolo e conservazione dell’acqua grazie alla presenza di un sistema radicale permanente
  • Apportiamo i nutrienti per gli organismi del terreno (lombrichi  e microrganismi)

Come nutriamo le piante?

Alimentare il terreno e non le piante
Sovescio e distribuzione di una moderata quantità di fertilizzante organico maturo o compost, tralci da potatura o scarti della pressatura da utilizzare durante l’autunno, l’inverno e la primavera

Nel biologico sono consentiti i seguenti input:

  • Letame e derivati animali
  • Compost aziendale, compostato o fermentato di rifiuti domestici
  • Derivati vegetali, come pezzi di corteccia, ceneri di legno e paglia

Come curiamo i nostri terreni:

  • Manteniamo o miglioriamo il contenuto di materiale organico/humus nel terreno
  • Mantenimo una struttura del suolo stabile e omogenea per garantire il necessario equilibrio di acqua e aria
  • Effettuamo operazioni meccaniche evitando la compattazione del terreno
  • Stimoliamo i microrganismi attivi del terreno con una ricca e bilanciata flora e fauna del suolo

Il nostro controllo degli infestanti

Nella viticoltura biologica i problemi dovuti alle infestanti non vengono risolti utilizzando erbicidi chimici ma attraverso pratiche agronomiche

In clima arido e sub arido come l’area Mediterranea e la Sardegna occorre:

  • Evitare la competizione per l’acqua e i nutrienti
  • Migliorare la soppressione della flora indesiderata
  • Lavorazioni meccaniche in interfila

Come combattiamo le principali patologie

Un sistema di allevamento che ha una massa fogliare ben distribuita e diradata favorisce il passaggio dell’aria e l’intercettazione dei raggi solari, fenomeni che aiutano a ridurre l’umidità della pianta e, conseguentemente, lo sviluppo delle malattie.

Nella lotta contro queste due patologie è fondamentale attuare le pratiche agronomiche per diminuire al minimo la possibilità di infestazioni da parte di questi due funghi. Nel particolare interventi colturali come la rimozione dei polloni, il diradamento fogliare soprattutto intorno al grappolo, non sono direttamente efficaci contro il patogeno, ma aiutano nella distribuzione e accumulo dei trattamenti.

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